ingresso gratuito
con prenotazione
Bologna, Stazione Radio Archiginnasio.
Trasmissione INCANTO DELLA DANZA. Anno 2024.
Sintonizzate le frequenze sul viaggio che faremo questa sera, celebrando due mezzi di comunicazione che hanno profondamente caratterizzato l’epoca attuale, hanno cambiato il modo in cui ascoltiamo e guardiamo noi stessi e il mondo.
Cifra tonda per tutte e due le signorine: 100 anni la Radio, 70 la televisione. All’INCANTO DELLA DANZA 2024 noi le omaggeremo così, come sempre con il contributo delle scuole di danza, dei corpi in movimento delle ballerine e dei ballerini, che entreranno e usciranno da una trasmissione lunga un secolo.
Una trasmissione che racconta di tutti noi.
4 e 5 Settembre 2024
2 Spettacoli
ore 20.00 e 21.30
Cortile della Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio
in collaborazione con la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone“
Mercoledì 4 e Giovedì 5 Settembre
2024
primo spettacolo
ore 20.00
ingresso pubblico prenotante 19.25 – 19.45*
secondo spettacolo
ore 21.30
ingresso pubblico prenotante 20.55 – 21.15*
* ingresso su prenotazione consentito entro e non oltre 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. In caso di mancata presenza i posti verranno riassegnati sul momento.
REGIA
Alessio Vanzini
ATTORI
Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone”
SCUOLE DI DANZA
Arabesque Bologna, Arabesque Ballet Studio Modena, Flash Dance Academy, Kinesfera, Progetto Danza DEF, SDS Street Dance School
COREOGRAFIE
Monica Civallero, Ilaria Di Ruggiero, Diana Gulezen, Federica Guerra, Paola Jeni, Jasmine Smith, Alessio Vanzini, Giulia Volta
DANZATORI
Giulia Algisi, Anna Antichi, Dana Andrea Arieti, Matilde Isabella Avoni, Giorgia Bergonzoni, Alice Bettini, Sharon Bebiem, Nicole Belletti, Francesca Bencivenga, Martina Calanchi, Laura Caminiti, Giorgia Cammarata, Rosalinda Campesi, Elena Cannoni, Jessica Carnevali, Rebecca Castronovi, Stefano Cevenini, Gaia Cinelli, Angelica Cosenza, Maddalena Clò, Mazzi Cristina, Linda De Pietri Tonelli, Giulietta Fontana, Alessia Frazzoli, Aurora Frigieri, Matilde Gatti, Beatrtice Gherardi, Camilla Ghimenti, Sara Giusti, Anita Gualtieri, Elena Gualtieri, Caterina Idrato, Noemi Iones, Benedetta Lamparelli, Francesca Lauri, Davide Lunghi, Giorgia Ioviero, Giulia Maccaferri, Ganga Manosh, Martina Marchesini, Loan Martarello, Noemi Minghetti, Alessandro Notari, Asia Labanti, Alice Lombardi, Giulia Palmieri, Sara Palmieri, Ines Parnolfi, Mattia Pilastro, Lucia Prandini, Camilla Rafelli, Giorgia Santi, Giovanni Serra, Giulia Serra, Federico Sessa, Matilde Scarciglia, Sabrina Scremin, Anita Solmi, Adele Speranza, Emma Tagliavini, Anna Tessari, Alessandro Tramonti, Emma Tramonti, Annachiara Vaccari, Stella Vandini, Leda Vecchi
DANZATORI SOLISTI
Fabrizio Corona, Diana Gulezen, Van Martarello, Alice Simoni, Filippo Tonini
TESTI
Bruno Orioli
COSTUMI
Carlotta Zamboni
FOTO
Claudio Nannetti
LUCI
Gianni Gamberini
ACCOGLIENZA
Barbara Dalla Mora, Piera Faedi, Federica Vanzini
SCUOLA DI TEATRO ALESSANDRA GALANTE GARRONE
“Introduzione” e “La Radio”
QUEL MOTIVETTO CHE MI PIACE TANTO
danza Filippo Tonini
BA BA BACIAMI PICCINA
danza Street Dance School, coreografia Federica Guerra
IN THE MOOD
danza Kinesfera, coreografia Diana Gulezen e Alessio Vanzini
SCUOLA DI TEATRO ALESSANDRA GALANTE GARRONE
“La Televisione”
NEL BLU, DIPINTO DI BLU
danza Progetto Danza DEF, coreografia Ilaria di Ruggiero
LE MILLE BOLLE BLU
danza Diana Gulezen e Alice Simoni, coreografia Alessio Vanzini
E VA… E VA…
danza Kinesfera, coreografia Alessio Vanzini
MEDLEY RAFFAELLA CARRÀ
danza Fabrizio Corona, Van Martarello e Flash Dance Academy, coreografia Jasmine Smith e Giulia Volta
SCUOLA DI TEATRO ALESSANDRA GALANTE GARRONE
“Dialogo Radio Tv”
MEDLEY HEATHER PARISI
danza Arabesque Bologna, coreografia Paola Jeni
MEDLEY LORELLA CUCCARINI
danza Arabesque Ballet Studio, coreografia Monica Civallero
CACAO MERAVIGLIAO
danzano tutti gli Artisti
LA RADIO
“URI, Unione Radiofonica Italiana. Stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425.
A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari.”
La prima voce che ruppe il silenzio fu voce di donna.
Può darsi che la scelta sia stata casuale. Ines Viviani Donarelli era l’unica donna del quartetto d’archi che quella sera, dentro il Palazzo Corradi di Roma, si trovò di fronte a un microfono collegato a un trasmettitore. E’ facile immaginare i suoi colleghi che, impauriti dalla novità, si prodigano in inchini e cortesie per accompagnare Ines davanti alle valvole che trasformano l’aria in segnale elettrico.
E’ facile immaginare una stanza con quattro sedie, non troppo illuminata, in cui prende vita una scena apparentemente normale.
Quattro musicisti eseguono un’opera di Joseph Haydn, solo che, per la prima volta, a sentirli non sono solo i vicini del rione Prati.
Quell’onda prodotta dalle casse armoniche dei legni arriva più lontano di quanto un qualsiasi liutaio avesse mai potuto immaginare.
Un orizzonte enorme, che presto sarebbe diventato il mondo intero.
Ecco, quel che non era per niente facile immaginare, ora stava accadendo. Cosa dire allora al mondo intero? Cosa possono comprendere tutti? Dopo la voce di Ines la prima cosa che risultò naturale trasmettere, se ci pensate bene, fu la musica.
LA TELEVISIONE
Trasmissione, trasmettere, trasmittente, trasmesso, trasmissibile: ditelo come volete ma è il verbo mettere al quale si aggiunge quel prefisso “trans” che crea il movimento. Mettere in movimento.
Nel 1954 la società non voleva più star ferma, voleva muoversi, e quel movimento era una condizione esistenziale: un modo di vivere.
Ecco: la televisione è il fenomeno che mette in scena il bisogno naturale che ogni essere umano ha di spostarsi, di andare da un punto a un altro e, per la prima volta, succede qualcosa di inaspettato.
Alcuni esseri umani si fermano a guardare il movimento di altri esseri umani: e gli piace tantissimo.
La prima trasmissione televisiva venne inaugurata dalla voce di una donna: Fulvia Colombo, e ancora una volta venne da chiedersi: cosa mettere in scena? La risposta più naturale non poteva che essere quel movimento. La rubrica “Arrivi e partenze”, andata in onda domenica 3 gennaio 1954, era composta da una parte in studio, nella quale personaggi di spicco del cinema, del jet-set o della politica, di passaggio a Roma, si fermavano a chiacchierare con un giovane giornalista italo-americano di nome Mike Bongiorno.
Un’altra parte del programma era un breve cinegiornale, con la voce di Armando Pizzo, che mostrava gli arrivi e le partenze dall’Italia di personaggi più o meno famosi, ripresi all’aeroporto di Ciampino, alla Stazione Termini o nelle maggiori città italiane.
Ma mettere in movimento cose e persone non è solo una questione di arrivi o partenze. Ben presto quel movimento avrebbe invaso ogni gesto, dalle mani di Walter Chiari, alla bocca sensuale di Mina, dai balli coreografici dello Studio Uno fino ad aprire le braccia per volare. Ciak! Azione!
DIALOGO RADIO TV
RADIO: Io ho sussurrato all’orecchio di miliardi di persone.
TV: Io ho mostrato a tutti come erano veramente.
RADIO: Io sono entrata nelle camere da letto, nelle cucine, nei salotti e negli auricolari. Ho fatto piangere a volte, ma ho anche regalato a piene mani gioia, musica, stupore e meraviglia, perché in fondo quello che volevo era che la gente si parlasse. Volevo farli parlare, parlare per capire.
TV: Tutto questo, mia cara, l’ho fatto anch’io.
RADIO: Ma ti immagini se avessero inventato prima la televisione della radio? Cosa avrebbe detto la gente…?
TV: Qualcuno avrebbe sicuramente gridato alla novità. Guardando la radio avrebbe detto: “che storia: una televisione senza la faccia”. Perché, se proprio vogliamo trovare un punto in comune fra noi due, è quel bisogno di comunicare la novità.
RADIO: Che poi sarebbe il bisogno di tutti di saperne di più su sé stessi.
TV: Sai che ora quasi più nessuno mi chiama televisione. Adesso quasi tutti mi hanno dato un soprannome e lo usano secondo il loro piacere. C’è chi mi chiama Netflix, chi YouTube. Alcuni poi mi guardano facendo zapping di continuo, senza nemmeno il bisogno del telecomando, ora basta il pollice, e saltano dallo sport alla politica, dalla musica ai gattini, alla velocità della luce.
RADIO: Anche a me chiamano con nomi strani. Ora Podcast, poi Spotify, altri mi chiamano iTunes, ma poi, devo dire, restano comunque i soliti ascoltatori, si affezionano alle cose, e in alcuni casi ho l’impressione di cambiargli la vita, o almeno posso ancora migliorare una giornata alla volta.
TV: Io non so se ho il potere che hai tu. Molto spesso mi hanno chiamata il Vaso di Pandora, dicendo che ho liberato tutti i mali del mondo. Forse quel che dicono è vero, ma non ricordano mai la leggenda fino in fondo. Sul fondo del vaso ho lasciato qualcosa che potessero usare contro questi mali
RADIO: Nemmeno io ricordo bene la leggenda. Cosa hai lasciato?
TV: La speranza.
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