Sabato 14 gennaio 2023
Sala Thierry Salmon dell’Arena del Sole
ore 11.30
GULP! SPLAH! SORBOLE!!!
Il fumetto come esperienza, pratica e rivoluzione visiva
CONDUCE Paola Saluzzi
OSPITE Gabriele Romagnoli
giornalista, scrittore e sceneggiatore di serie tv
Bologna che ride, che pensa, che scrive, attraverso il fumetto e l’illustrazione, il senso delle cose. Raccontare chi parla creando una immagine, la forza di una linea e di quelle parole scritte nella piccola, rivoluzionaria “nuvola bianca”: queste saranno oggi le storie di arte ed ingegno (un foglio bianco che prende vita attraverso le mani dell’artista). Una storia fatta per immagini che ha saputo restituire l’immensa sensibilità visiva dei suoi interpreti. Quei grandi autori che oramai ricordiamo come i più importanti disegnatori del nostro tempo. Se siete pronti si va, non si scherza più. I fumetti sono una cosa seria.
TESTIMONIAL
Gianluca Costantini
Attivista, artista e graphic journalist da anni combatte le sue battaglie per i diritti umani attraverso il disegno. Impegnato sul fronte dei diritti umani al fianco di numerose organizzazioni nazionali e internazionali è accusato di terrorismo dal governo turco e di antisemitismo dalla destra radicale americana. Nel 2019 ha ricevuto il premio Arte e Diritti Umani da Amnesty International e collabora attivamente con l’artista Ai Weiwei. Con il suo sguardo non neutrale ha pubblicato storie a fumetti sui maggiori avvenimenti degli ultimi anni sui più importanti media nazionali e internazionali. È l’autore dell’immagine iconica del caso Patrick Zaki, il disegno è stato usato per la campagna di liberazione da Amnesty International e ha fatto parte di grandi installazioni nelle città italiane. Insegna Arte del Fumetto al biennio di specializzazione “ Linguaggi del fumetto” dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra i suoi libri ricordiamo “Libia” con Francesca Mannocchi (Mondadori 2019) e “Patrick Zaki, una storia egiziana” con Laura Cappon (Feltrinelli 2022).
Otto Gabos
(alias Mario Rivelli) autore storico e nome di punta del graphic novel italiano, si muove tra fumetto, illustrazione e didattica, nutrendosi di tutti gli stimoli (soprattutto musicali) che lo circondano. Nella sua ormai più che trentennale carriera ha lavorato per numerose riviste, illustrato libri e fatto parte di alcuni tra i più importanti movimenti del fumetto. Si definisce un narratore che disegna con le parole e scrive con i disegni. Dall’esordio nel 1985 ha collaborato con svariate riviste, tra cui Frigidaire, Nova Express, Dolce Vita, Cyborg di cui è stato anche redattore, Mondo Naif e Fuego di cui è stato co-fondatore. Ha pubblicato tanti romanzi grafici tra cui Esperanto per Casterman, La giustizia siamo noi scritto da Pino Cacucci per Rizzoli, L’illusione della terraferma per Rizzoli Lizard e Il Viaggiatore Distante e Anime inquiete per Coconino Press, le biografie di Klimt e Schiele per Centauria. Ha illustrato la collana di narrativa per ragazzi Rivoluzioni di per LIbriVolanti con cui ha vinto il prestigioso premio Andersen. Per l’Accademia di Belle Arti di Bologna è il coordinatore del Corso di Fumetto e illustrazione in cui insegna Arte del Fumetto e Scrittura Creativa.
Vittorio Giardino
Ingegnere elettronico (fino a trent’anni), in seguito fumettista, più che fumetti disegna romanzi. Amato in Italia, venerato in Europa, tradotto in 17 lingue e pubblicato in 20 paesi, di lui si dice che sia “il più raffinato autore di fumetti italiano”, un artista attento alla cura del dettaglio e alla precisione della documentazione. Il personaggio che lo ha imposto all’attenzione degli appassionati, il detective Sam Pezzo (dal 1979), opera in una fumosa e piovosa città, in cui non è difficile riconoscere angoli tipici di Bologna. Nel 1981 crea per la rivista Orient Express Max Fridman, la cui prima avventura, Rapsodia ungherese, gli procura una consacrazione internazionale e i primi importanti premi. Nel 1986 esce la seconda avventura di Max Fridman e, a partire da quell’anno, realizza diverse storie brevi di ambientazione quotidiana, incentrate sul tema della menzogna, dell’eros e dell’inganno. Nel 1991 comincia l’impegnativo lavoro su un nuovo personaggio, Jonas Fink: il primo volume, L’Infanzia, esce nel 1995, il secondo, L’Adolescenza, nel 1996, il terzo, Il libraio di Praga, nel 2018. Le avventure di Jonas Fink gli valgono il premio Alph’Art al Salone di Angoulême (1995) e l’Harvey Awards al San Diego Comic Con (1998).
Igort
Nome d’arte di Igor Tuveri, protagonista del fumetto italiano e internazionale. Disegnatore e sceneggiatore, fondatore di Valvoline negli anni Ottanta e poi delle case editrici Coconino Press e Oblomov. Autore prolifico di graphic novel pluripremiati, regista, illustratore ed editore, è anche autore di racconti, romanzi e musiche. È stato il primo occidentale a disegnare un manga in Giappone e ha pubblicato su tutte le più prestigiose riviste italiane e internazionali. Nutrendosi di lunghe permanenze in Giappone e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, ha maturato uno stile espressivo che unisce le peculiarità del graphic novel, di cui è maestro riconosciuto, e del graphic journalism, diventando una voce tra le più originali del panorama artistico internazionale.
I suoi disegni, esposti a New York, Tokyo, Parigi, Ginevra, Milano, sono diventati tessuti, abiti, tappeti, serigrafie, sculture e giocattoli. Nel campo del design collabora con Studio Alchimia, Swatch, Alessi, Memphis. Canta, suona, compone, pubblica i suoi album con diverse formazioni. Da giugno 2018 dirige Linus, la prima rivista italiana dedicata esclusivamente ai fumetti, fondata nel 1965.
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DOMANDE
Il lavoro del fumettista sembra essere un lavoro che richiede impegno e molte ore dedicate al disegno (magari dovuto anche ai ritmi stressanti dettati dalle scadenze). Come organizzate il vostro tempo per permettervi di avere anche del tempo libero per dedicarvi a qualcos’altro?
Vita privata e vita lavorativa possono coesistere? Una influenza l’altra?
Nella realizzazione di qualcosa viene molto spontaneo metterci qualcosa di sé e il proprio vissuto, ma considerando la difficoltà che ci può essere nel raccontare le proprie esperienze, è’ più facile creare un personaggio molto simile a noi stessi o crearne uno completamente diverso? Prendete spunto da persone reali, che conoscete o è pura immaginazione?
Ci sono artisti che per avere idee amano i luoghi affollati o comunque stare in mezzo e passeggiare tra le persone, altri invece hanno bisogno di un luogo chiuso dove non ci siano rumori o distrazioni. Voi avete un luogo specifico all’interno del quale lavorate meglio o siete più creativi?
Come studenti può capitarci, durante ad esempio un tema in classe, di non riuscire a trovare un’idea. Se succede, nonostante un brutto voto abbiamo la possibilità di migliorare e recuperare. Per voi che invece fate della creatività il vostro mestiere e avete scadenze più rigide da rispettare, se vi capita un blocco come lo affrontate?
Ci sono stati momenti e persone che hanno influenzato profondamente il vostro percorso stilistico, e invece momenti o persone che vi hanno ostacolato? Come avete reagito?
In film, libri e fumetti, vediamo dei personaggi in azione in un tempo limitato e solitamente legati a vicende specifiche. Si può, però, presumere che ognuno abbia una storia alle spalle, che ha avuto un impatto sul modo in questo personaggio agisce nella storia che ci arriva per le mani quando compriamo un fumetto. Ecco, come si costruisce un personaggio?
Considerato il recente sviluppo delle tecnologie, dei software e dei programmi a disposizione per chi fa disegno e grafica, i vostri strumenti e le tecniche di disegno da voi utilizzate sono cambiati nel corso del tempo?
Nel nostro mondo veniamo bombardati costantemente da notizie tragiche. Questo spesso causa un’assenza di empatia da parte di ognuno di noi. Come fa l’illustrazione a toccare maggiormente le corde emotive delle persone?
Domanda per Igort e otto Gabos
L’allontanarvi dalla Sardegna ha influenzato la vostra produzione artistica? Ci sono omaggi nascosti alla vostra terra d’origine nei vostri lavori?
Domanda per Igort
Quaderni russi, quaderni ucraini, manga, quaderni giapponesi. Signor Tuveri, perché ha deciso di allontanarsi dalla sfera culturale italiana per poi avvicinarsi al mondo orientale?
Domande per Gianluca Costantini
Lei si definisce un militante dei diritti umani? Se sì, cosa vuol dire fare militanza in questo modo? La passione da cui è scaturito tutto era la politica o il disegno? Ha sempre concepito le due cose o le combinate col tempo?
Conosce personalmente Patrick Zaki? Se sì, che tipo di persona è?
Considerata la delicatezza dei temi trattati e la pericolosità che ne consegue quando c’è di mezzo la censura o altre forme di restrizioni alla libertà di espressione in alcuni paesi, cosa l’ha spinta a esporsi in prima persona usando il suo nome, invece di usare uno pseudonimo? E quanta consapevolezza c’è in questa scelta?
Domande per Otto Gabos
Nelle cartoline che abbiamo ricevuto con la presentazione di voi testimonial, lei si definisce un narratore che disegna con le parole e scrive con i disegni. Perché?
Da dove nasce lo pseudonimo Otto Gabos?
Domanda per Vittorio Giardino
È presente un filo conduttore tra i suoi personaggi, Sam Pezzo, Jonas Fink, Max Friedman? Hanno qualcosa in comune che non salta subito all’occhio?