Sabato 19 novembre 2022
Sala Thierry Salmon dell’Arena del Sole ore 11.30

CONDUCE Paola Saluzzi
OSPITE Massimo Montanari
professore di Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna

Il cibo è cultura, lungo tutto il percorso che accompagna il riconoscimento delle risorse naturali, la produzione delle materie prime, la loro trasformazione e preparazione culinaria, il loro consumo durante la condivisione del pasto. Dalla terra alla tavola, il cibo racconta la nostra identità ed è un fondamentale veicolo di espressione e comunicazione. I saperi e i sapori della tradizione culinaria hanno trasformato il mondo.

TESTIMONIAL

Fabio Biagi

“Trattore” del Ristorante Biagi, fondato a Casalecchio nel 1937 da Adelmo e Maria Biagi, i nonni di Fabio. Eredita l’attività dal papà Ivano nel 1999 e orgogliosamente persegue la vocazione originaria: custodire e valorizzare la cucina tradizionale Bolognese.

Mattia Fiandaca

Gastronomo e food content creator, cura la narrazione della cucina di casa e la promozione del territorio per Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica dedicato a Pellegrino Artusi. Scrive e conduce contenuti che indagano le infinite variabili delle cucine locali, dando spazio e valore a piccoli produttori, massaie e persone che tramite il loro lavoro promuovono la cultura del territorio. E’autore e speaker di QuantoBasta, programma radiofonico di cultura enogastronomica e co-autore del libro “Il brodo di Natale in Emilia-Romagna”.

Aurora Mazzucchelli

Cresce in una famiglia da sempre vocata alla ristorazione, papà cuoco e mamma sfoglina. Dopo il diploma all’istituto alberghiero, nel 2000 entra nello staff del ristorante dei genitori e, qualche anno
dopo, ne prende le redini insieme al fratello Massimo. Il suo percorso professionale unisce creatività, curiosità e grande personalità ad una costante attenzione ai prodotti del territorio e della tradizione.

Margherita Vincenti e Filippo Basile di Agricola Basile di Argelato (Bologna)

Nel 2020 decidono di occuparsi della terra del nonno di Filippo, abbandonata da 20 anni. Da allora coltivano nel pieno rispetto della natura, senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi e cercando di
incrementare sempre di più la biodiversità. Hanno un piccolo bosco di noci, qualche albero da frutto e coltiviamo ortaggi e frumento.

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